Metodiche del disegno dal vero © Franck sketch in graphite on smooth paper, 24x33 cm. Rome, 4th July 2018. |
🇮🇹 La seconda lezione è stata tenuta da Eugenio Sicomoro un altro eccellente fumettista e illustratore. Ha iniziato affrontando un discorso sul talento e sulla tecnica. Mi intimoriva per la sua fredda spigolosità; invece, si è rivelato un docente placido e meticoloso.
La "frequentazione" è un concetto che implica conoscersi, abituarsi, essere affidabili nel tempo; non porta con sé l'idea di élite, di circolo magico, di dono divino calato dall'alto, ma conoscenza attraverso la pratica.
Sicomoro ha tagliato corto con l'idea della capacità di disegnare come magia. Per sua esperienza, l'osservazione e la pratica al disegno fanno la differenza anche in una persona che nasce predisposta… Soprattutto nel ridurre il livello di frustrazione.
Nella seconda lezione sulle Metodiche di disegno dal vero, il docente ci ha allenato alla figura, scomposta come l'Uomo Vitruviano. Abbiamo compreso l’utilità di calcolare l’ingombro del soggetto sul foglio, le diagonali per i punti di riferimento per rendere il movimento e le proporzioni degli arti, le verticali per studiare dove cade il peso della figura e, infine, anche gli spazi negativi; questi ultimi aiutano a notare gli errori, scontornando il soggetto.
In realtà, io conosco già queste tecniche e quanto sia utile per un lavoro ben proporzionato prendere un’unità di misura. Nonostante tutto, la pigrizia, l’istintualità e l’abitudine ad affidarmi alla vista empirica spesso mi hanno convinto a saltare queste metodiche, scoprendo solo alla fine del disegno che non entra nel foglio! 😓
Mi ha colpito anche in Sicomoro l’invito a usare gomma e gomma pane: la perfezione della linea al primo colpo è dato solo dalla memoria di un soggetto, ripetuto più e più volte.
È inutile dirlo: ho eseguito solo due disegni in meno di due ore… 😞
L'esercizio è stato pesante. Anche perché io sono abituata allo schizzo di getto e alla riproduzione automatica da quel che vedo, con tutti i difetti che questo implica. Devo ammettere però che, nonostante la nuova consapevolezza di questi metodiche, sono proprio troppo “neofita", come ci ha chiamato Sicomoro. 😄
Spero quindi che la “frequentazione” con le metodiche migliori ancora di più il mio disegno senza frustrazioni. 💪
Metodiche di disegno dal vero #2 © Franck graphite on smooth paper, 24x33 cm. Rome, 4th July 2018. |
🇬🇧 In the second lesson of Figure Design, we had as teacher Eugenio Sicomoro, another excellent cartoonist and illustrator at SRF. Firstly, he was dealing with the question of talent and technics. I was worried by his character which seemed so cold and hard; though, he ends up to be a placid and meticulous teacher.
Sicomoro believes that creative nature can be in any disciplines, from communications until cuisine. However, the capacity stays in “frequenting” the drawing. I like the choice of this word: he didn’t say “discipline”, “method”, “constance”, “diligence”, “concentration”, but a term with which we would describe a place where to traine ourselves or a friendship to cultivate.
“Frequenting” implies to know oneself, to get used to, to be reliable; it doesn’t suggest to be part of some élite, some magic circle, to receive from above a privilege, on the contrary, to make acquaintance with drawing, joyful involved to dialogue.
Sicomoro said in a nutshell that drawing is not magic. From his experience, observation and keeping on sketching makes the difference, moreover, for someone with talent… practicing with technics reduces levels of frustration.
In the second lesson about Methods for Figure Design, the teacher let us work on the figure, divided as the Vitruvian Man. In that way, we would understand the advantages by measuring the amount of space of the subject to put it right in the middle of our paper, by considering the diagonals over the body to make movements and proportionate all the elements, by pointing out the verticals to comprehend where stands the weight of the figure and, at last, by observing even the negative spaces; these ones let mistakes come out, just contouring the subject.
Actually, I have already known these methods and how useful they are to work proportionally. Though, laziness, instinct and routine by give up to empiric view often have won against wise methods, and at the end of the drawing, hopelessly finding out that the whole subject cannot stay over the paper! 😓
I was also surprised hearing that Sicomoro would advise to use eraser and kneaded eraser: perfection of the lines, at sure hit, comes only by repeating the same drawing over and over again.
It is obvious: I drew only two sketches in less than two hours… 😞
Exercise was hard. Also because I am used to drawing in one go and reproducing automatically just what I can see, with all the mistakes. I must admit that, though all the new consciousness about these methods, I am too much “neophyte”, as did Sicomoro call us. 😄
I hope therefore that my “Frequenting” with those methods will make my ability in drawing better and better with no frustrations. 💪
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